Cosa c’è dietro a una tazzina di Caffè Arabica?
Il caffè si divide in realtà in centinaia di specie. Nel momento in cui abbiamo davanti la nostra amata tazzina spesso ignoriamo il lungo percorso che sta dietro ad una delle bevande più consumate e apprezzate del mondo, ma se volessimo dividere in due lo sconfinato universo del caffè potremmo dire che le specie arabica (Coffea arabica) e robusta (Coffea canephora) sono quelle in generale utilizzate per comporre le miscele che gustiamo sia a casa che al bar.
Le differenze fra queste due specie sono moltissime, a cominciare dalla quota dove crescono che è certamente uno degli aspetti principali che influiscono sul prodotto finale. La pianta da cui si ricava il caffè arabica (che rappresenta da sola circa il 70% del caffè prodotto al mondo ed ha quindi una decisa predominanza sull’altra) ha una produzione distribuita soprattutto in Sud America e Africa orientale. Originaria della zona compresa tra il Kenya, l’Etiopia, il Sudan e lo Yemen, è una coltivazione che necessita di un’altitudine elevata, dai 600 fino ai 2000 metri, per esprimere al meglio il suo potenziale: più in
alto cresce la pianta, migliori saranno le qualità organolettiche dei chicchi che ci troveremo a dover lavorare.
Dopo la tostatura si presenta con un chicco piuttosto allungato, e una minore concentrazione di caffeina. Arabica è certamente il primo nome che vi viene in mente quando provate ad associare la bevanda che state gustando alla pianta che ha generato quei chicchi.
Sei un ‘tipo’ da caffè arabica? Scoprilo
Il caffè arabica, nelle sue caratteristiche insite, è amata soprattutto da chi predilige le tostature leggere, dalle note dolci e dagli aromi fruttati. Dai grani profumatissimi si ottiene un infuso delicatamente acido, meno astringente rispetto alla Robusta, meno amaro perché con più zuccheri e meno caffeina.
L’espresso ha una crema sottile, compatta, color nocciola e un gusto rotondo, un classico a cui diventa veramente difficile dire di no. Le componenti vegetali contenute in maggior quantità sviluppano sovente con la tostatura aromi cioccolatosi con retrogusto caramellato, di lunga persistenza. Per chi preferisce un gusto più amaro, sapori speziati, o per chi semplicemente vuole sperimentare nuove alchimie entrano in gioco la competenza e la creatività del produttore artigianale, come Torrefazione Caffè Negro, torrefazione di caffè tra Empoli e Firenze.
Soltanto un tostatore esperto riesce infatti a creare miscele molto particolari con varietà selezionate. Anche noi, ovviamente, utilizziamo questa tipologia di caffè per comporre le nostre miscele.
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Le differenze tra caffè arabica e caffè robusta
Se vi state ancora chiedendo cosa ci sia di diverso tra il caffè arabica e il caffè robusta, certamente vi farà comodo sapere che quest’ultimo, come dice il suo stesso nome, ha una resistenza maggiore al clima caldo e alle malattie. Questo lo rende più facilmente coltivabile anche in territori e zone dove si registrano
frequentemente temperature al di sopra dei 30 gradi. Quindi possiamo tranquillamente trovarlo nell’ovest dell’Africa (cioè in paesi come Camerun, Costa d’Avorio, Congo, Uganda) ma anche in Estremo Oriente, ovvero in stati come in Vietnam e Indonesia. La coffea robusta cresce però anche in Brasile, dove la possiamo trovare fino a 700 m di altezza.
Un’altra particolarità davvero interessante di questa tipologia di caffè è il chicco, che si presenta più tozzo e può contenere anche il doppio di caffeina rispetto all’Arabica. Qui alla Caffè Negro seguiamo con grande attenzione il percorso delle materie prime: il nostro principale obiettivo è produrre un caffè di qualità e per questo effettuiamo una severa selezione dei prodotti che utilizziamo.
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