Avremmo voluto festeggiare con tutti i clienti offrendo loro una tazzina del nostro caffè. Lo faremo appena possibile, ma nel frattempo vi sveliamo ciò che da 70 anni contraddistingue la nostra torrefazione:
una passione tramandata di generazione in generazione, l’amore per il nostro lavoro, la voglia di innovare per andare incontro alle nuove esigenze.
Oggi a portare avanti l’attività ci sono Angela e Silvia che hanno raccolto l’eredità del nonno Bruno, pioniere nel secondo dopoguerra nel cuore della Toscana della produzione del caffè, insieme a suo fratello Leo.
Era il 1950 quando i fratelli Negro decisero di aprire a Limite sull’Arno l'azienda di torrefazione che porta ancora oggi il loro nome. La guerra aveva drasticamente ridotto i consumi e sostituito il caffè con l’orzo e anche con la cicoria. Si tostava in forni domestici e in piccolissime quantità. Forte era quindi il desiderio di tornare ad assaporare l’aroma vero del caffè e così, i fratelli Negro, da sempre amanti di questa bevanda, decisero di fare di questa passione il loro mestiere.
“La prima sede dell’impresa fu il salotto di casa della cognata di mio nonno – racconta Angela –. Il profumo che fuoriusciva da quell’abitazione, proprio nel centro del piccolo paese di Limite sull’Arno, era in grado di ingolosire tutti gli abitanti del borgo, che sempre più numerosi desideravano tornare a concedersi il lusso di un buon caffè”.
La Torrefazione Negro è nata grazie all’impegno di un’intera comunità: i vicini di casa aiutarono con le proprie braccia a fare entrare in casa il primo macchinario. I primi silos per la raccolta dei chicchi furono opera di un artigiano limitese, così come il cancello dell’azienda e i tavoli dove lavorare il prodotto, che vennero realizzati da una storica cooperativa del territorio.
“Il caffè è sempre stato un affare di famiglia – riprende Angela - In piena produzione tutti davano una mano, dagli adulti ai più piccoli. I più anziani separavano i chicchi e chiudevano i sacchetti a mano, mentre mio babbo, giovanissimo, con i sacchi in spalla saliva sulla scala per caricare i silos. E quando doveva stare un intero giorno a tostare mia nonna gli portava la pastasciutta perché si potesse rifocillare”.
Angela e Silvia sono cresciute avvolte dall’aroma del caffè. “Abbiamo visto l’impegno e i sacrifici che accompagnavano le giornate di lavoro o la sofferenza nei momenti più difficili. Ma quanta gioia per i tanti attestati di stima e apprezzamento che negli anni abbiamo ricevuto. Un cliente bottegaio, che partecipò ad un concorso lanciato dalla Coop, pensando al nostro caffè si inventò anche uno slogan per il quale fu premiato: bevete ogni mattina di Caffè Negro una tazzina. Ebbene, se siamo arrivati a festeggiare 70 anni di attività è grazie a tutti i consumatori del nostro caffè. Ma non ci fermiamo, in serbo abbiamo tante importanti novità: una scuola di formazione per baristi e una linea bio-compostabile in rampa in lancio. Continuate a sceglierci e non ve ne pentirete”. Intanto… Auguri Caffè Negro!
una passione tramandata di generazione in generazione, l’amore per il nostro lavoro, la voglia di innovare per andare incontro alle nuove esigenze.
Oggi a portare avanti l’attività ci sono Angela e Silvia che hanno raccolto l’eredità del nonno Bruno, pioniere nel secondo dopoguerra nel cuore della Toscana della produzione del caffè, insieme a suo fratello Leo.
Era il 1950 quando i fratelli Negro decisero di aprire a Limite sull’Arno l'azienda di torrefazione che porta ancora oggi il loro nome. La guerra aveva drasticamente ridotto i consumi e sostituito il caffè con l’orzo e anche con la cicoria. Si tostava in forni domestici e in piccolissime quantità. Forte era quindi il desiderio di tornare ad assaporare l’aroma vero del caffè e così, i fratelli Negro, da sempre amanti di questa bevanda, decisero di fare di questa passione il loro mestiere.
“La prima sede dell’impresa fu il salotto di casa della cognata di mio nonno – racconta Angela –. Il profumo che fuoriusciva da quell’abitazione, proprio nel centro del piccolo paese di Limite sull’Arno, era in grado di ingolosire tutti gli abitanti del borgo, che sempre più numerosi desideravano tornare a concedersi il lusso di un buon caffè”.
La Torrefazione Negro è nata grazie all’impegno di un’intera comunità: i vicini di casa aiutarono con le proprie braccia a fare entrare in casa il primo macchinario. I primi silos per la raccolta dei chicchi furono opera di un artigiano limitese, così come il cancello dell’azienda e i tavoli dove lavorare il prodotto, che vennero realizzati da una storica cooperativa del territorio.
“Il caffè è sempre stato un affare di famiglia – riprende Angela - In piena produzione tutti davano una mano, dagli adulti ai più piccoli. I più anziani separavano i chicchi e chiudevano i sacchetti a mano, mentre mio babbo, giovanissimo, con i sacchi in spalla saliva sulla scala per caricare i silos. E quando doveva stare un intero giorno a tostare mia nonna gli portava la pastasciutta perché si potesse rifocillare”.
Angela e Silvia sono cresciute avvolte dall’aroma del caffè. “Abbiamo visto l’impegno e i sacrifici che accompagnavano le giornate di lavoro o la sofferenza nei momenti più difficili. Ma quanta gioia per i tanti attestati di stima e apprezzamento che negli anni abbiamo ricevuto. Un cliente bottegaio, che partecipò ad un concorso lanciato dalla Coop, pensando al nostro caffè si inventò anche uno slogan per il quale fu premiato: bevete ogni mattina di Caffè Negro una tazzina. Ebbene, se siamo arrivati a festeggiare 70 anni di attività è grazie a tutti i consumatori del nostro caffè. Ma non ci fermiamo, in serbo abbiamo tante importanti novità: una scuola di formazione per baristi e una linea bio-compostabile in rampa in lancio. Continuate a sceglierci e non ve ne pentirete”. Intanto… Auguri Caffè Negro!